28 novembre, 2006

Clip/Stamp/Fold

Rimarra aperta a New York fino al 31 gennaio prossimo Clip/Stamp/Fold The radical architecture of little magazines 196X–197X.
Una retrospettiva sulla stagione tra il 1962 e il 1979, in cui secondo la teoria dei curatori, le esperienze indipendenti (da questo il termine little) hanno influenzato il sistema dell'architettura, dall'informazione alla pratica. Una interessante selezione che racchiude tra le altre le riviste Archigram, Whole Earth Catalog, Casabella, Domus e Pianeta Fresco (mitica rivista curata da Ettore Sottsass Jr. e Fernanda Pivano).
Interessante la forte presenza italiana che in quel periodo viveva un momento molto fervido. La mostra, che permette la consultazione di reppliche delle riviste originali, comprende interviste audio e un calendario di incontri.

23 novembre, 2006

European Newspaper Award

Sono stati annunciati i vincitori del concorso “European Newspaper Award". Sorvoliamo sulla completa assenza dell'amata nazione nel palmarés e concentriamoci sui vincitori (la lista completa). Dalla rete alcuni esempi assieme al DeMorgen, vincitore nonostante una lingua scomoda (vedi il titolo nell'esempio).

22 novembre, 2006

The new Times of Neville

Il mitico Neville Brody è tornato ad occuparsi di editoria affrontando il restyling del quotidiano inglese The Times, in edicola dal 20 novembre. Brody in un'intervista ha dichiarato “l'approcio adottato è stato più architettobico che decorativo… un'evoluzione piuttosto che una rivoluzione… per conferire al giornale maggior ordine ed accessibilità”. Assieme a Jon Hill e a Luke Prowse hanno lavorato per un anno al progetto che comprende anche il restyling della testata e il disegno di un nuovo carattere denominato Times Modern (è solamente la quarta volta che il Times cambia carattere dalla sua fondazione nel 1785). Non ho una copia cartacea del giornale, ma per quello che ho trovato in rete mi sembra che il progetto sia semplice senza alcuno spazio per decori, all'altezza dell'autorevolezza del quotidiano inglese. In rete ho trovato un'intervista a Prowse per parlare del nuovo carattere, e un veloce resoconto dal sito di Prima Comunicazione.

24 minuti di terrore

Lunedì 20 alle ore 17:00 ho capito che c'è speranza per tutti.
In quel momento è stato distribuito il primo numero di Ventiquattrominuti, il free-press del Sole24ore. Per non lasciare solo il neonato Anteprima del Corsera, anche il gruppo editoriale di Confindustria ha deciso di provarci e ha fatto un quotidiano generalista aggiornato al pomeriggio. Decisamente più corposo di Anteprima che è di sole 4 pagine, Ventiquattrominuti arriva a riempire 32 pagine nel “classico” formato da free-press. Ma a differenza del concorrente, che vanta la stessa grafica del Corriere della Sera (curata dal gruppo Cases i Associats), 24' ha un progetto curato da Marco Pennisi & C. - Milano. Già autore del mostruoso English 24 (allegato del Sole), ha riportato la sua zoppa impronta anche in questo progetto. A partire dalla testata, passando per la scelta dei caratteri e giù in tutta la pagina il progetto è a dir poco raccapricciante. Senza minimamente avvicinarsi al raffinato gusto estetico del papà Sole (sempre curato dai mitici Cases), Pennisi mi lascia intuire che per fare un progetto, anche per un gruppo importante, non serve alcuna capacità e sensibiltà estetica. Grazie Marco!

Stampa a 4 colori

La Stampa di Torino da domenica scorsa esce in versione full-color nel formato “Berliner” adottato già precedentemente. Un bel progetto ad opera degli ormai “monopolizzatori” Cases i Associats (già autori della precedente versione b/n) che hanno curato anche il restyling del sito. Un resoconto scoperto su in interessante blog (in inglese) dedicato al mondo dell'editoria.

20 novembre, 2006

Font fighting

La maledetta font Arial, meglio conosciuta come la finta-Helvetica (anche se ricordo che qualche anno fà si trovava nella lista font di Windows qualcosa che rispondeva al nome di Switzerland), ha superato in diffusione e fama la mitica font disegnata nel 1957 dalla fonderia Hass.
Questo perchè Microsoft si è presa il disturbo di ridisegnare un'Helvetica da allegare in budle a tutti i suoi sistemi operativi, inquinando e creando una mala educazione tipografica planetaria.
Ma è giunto il momento della riscossa, possiamo finalmente riscattare l'onore di Max Miedinger. Grazie a questa simulazione di lotta in cui, nei panni dell'Helvetica, possiamo picchiare di santa ragione la mistificatrice americana.

18 novembre, 2006

Leo Lionni 1910-1999

Colgo l'occasione dell'apertura della mostra itinerante I libri di Leo Lionni, che casualmente parte oggi a Radda in Chianti, per postare alcuni link su di un “nuovo” maestro.
Ammetto l'enorme lacuna, ma solo ieri sul sito Aiga(una bellissima biografia), ho scoperto il lavoro di questo grafico-illustratore-scrittore-scultore-pittore.
Nato ad Amsterdam nel 1910 da genitori italiani, si trasferisce in Italia e adesisce al Futurismo (a Milano comincia a lavorare come grafico).
Intellettuale antifascsta nel '39 è costretto a lasciare l'Italia a causa delle leggi razziali.Emigrato negli Stati Uniti diventa direttore artistico di una agenzia di pubblicità dove collabora con molti artisti tra cui De Kooning, Calder e Fernand Léger, in seguito diventa anche direttore artistico di Fortune.
I lavori più interessanti pare siano i libri per bambini, di cui “Piccolo blu e piccolo giallo“ (astratta storia di amiciazia tra due macchie di colore) sembra rappresentare l'apice creativo.
Nella ricerca ho trovato alcuni poster di guerra, oltrea ad una curiosa notizia sul possesso di un quadro rubato dai nazisti.

16 novembre, 2006

Domus 1928-1999

Taschen ha appena pubblicato una mega raccolta del materiale migliore pubblicato su Domus dalle origini fino al 1999. Una bellissima retrospettiva di uno tra gli esempi migliori di editoria non solo italiana. Fondata da Gio Ponti, vanta una raccolta di collaborazioni con le personalità più influenti dell'architettura, del designe e della grafica.
Un pò impegnativo da molti punti di vista (500 euro il costo, e scaffali molto resistenti per poterlo reggere) lo potete comprare in due tranche da sei volumi l'una.

Blog zapping!

Leggendo il mitico Poisongalore di Sergio Polano sono arrivato a conoscere il blog dello studio LS di Milano. Uno dei post più interessanti rimanda al blog dell AIGA che ha aperto una discussione sull'uso della parola “Font”. Vi consiglio la lettura per poter fare un pò di chiarezza!
p.s.: mi rendo conto della stupidità di riportare alla quarta una notizia, ma per onestà non ho provato a rivendere la notizia.

Tipografia ambientale

Typeworkshop.com è nato per raccogliere le esperienze di workshop organizzati da Underware, l'attivissimo gruppo specializzato nel design di font (sono tra i responsabili anche di Typeradio.com). Il sito riassume tutte le esperienze degli ultimi anni. Si tratta di incontri fatti con studenti per trasmettere una particolare sensibiltà tipografica che il gruppo olandese ha sviluppato benissimo.
L'idea è particolarmente coinvolgente; esplodendo le dimensioni del progetto, riescono a riportare il rapporto con le lettere ad una dimensione fisica. I workshop prevedono alcuni giorni di progettazione “classica” (al coperto), e una realizzazione finale dei lavori su grandi superfici naturali come la neve o la sabbia.
Il progetto è inoltre aperto, il gruppo cerca infatti collaborazioni per poter sviluppare gli incontri. Organizziamo?

09 novembre, 2006

Robotic Typography

“La tipografia è stilisticamente influenzata dagli strumenti usati per crearla”. Così Josh Nimoy, che si dichiara artista designer e hacker, presenta il suo progetto.
Robotic Typograpy è il tentativo di studiare le influenze che possono scaturire usando mezzi meccanici non legati ai pixel per riprodurre delle lettere. Un esperimento molto interessante con qulache problemino di leggibilità ma sicuramente stimolante.

1865 gr.

Tanto pesa il primo numero di Velvet, il nuovo mensile femminile allegato di Repubblica. Come vuole la tradizione il progetto grafico è stato affidato al mitico Joel Berg (per il Gruppo ha già disegnato L'espresso e D). Berg in questo caso appare sul colophon come Creative director. Devo ammettere che la mia attesa era molto alta visto il lavoro fatto con D, progetto che ultimamente comincia a mostrare un pò il fianco. La delusione è arrivata subito, tutto il giornale è veramente vuoto e la grafica non aiuta. Sembra una versione giovanile e veloce di Vogue. Il formato è interessante (24,5 x 31,5), ma tutta la ricerca e il potere evocativo di D quì è completamente assente. La grafica dei titoli ricorda vecchi manifesti musicali americani, in cui ogni parola ha un carattere diverso e si gioca un contrasto tra grotesque e graziati abbinati a decori tipografici tipo frecce e manine, i colori sono semplici per non dire banali. Privo di dettagli interessanti neppure per i numeri pagina! La ricerca iconografica e i servizi fotografici non sono all'altezza della fama, specialmente vedendo la nuova campagna Benetton che ha fatto con il fotografo David Sims. Nessuna ricerca particolare neppure per la carta, che tanto ha fatto invece in D. Spero che questa delusione sia legata al troppo lavoro.
Caro Joel forse stai seguendo troppe cose!?

Tipografia fluida

Ho trovato sul blog Type for you un intervista a Si Scott un grafico inglese che fa parte dello studio We are bitch. Nonostante il lavoro sia la reiterazione di una sola formula, devo ammettere che nell'insieme risulta piacevole e funziona particolarmente bene nei video. Una trovatina modaiola un pò inutile, ma in fondo che male c'è?

Intervista a Massimo Bucchi

Sul sito RaiLibro ho trovato una bella intervista a Massimo Bucchi che conoscevo come vignettista di Repubblica e che ho scoperto avere un passato come grafico editoriale. Il testo è la raccolta di frammenti della storia italiana dell'editoria con riferimenti a persone,caratteri e stampa vissuti in prima persona. Per gli appassionati esiste un vecchio libro edito da Minimum Fax che raccoglie il lavoro del Bucchi vignettista. Allego anche il link ad una video-intervista apparsa su nonleggere.it.

08 novembre, 2006

One step beyond

Il 12 ottobre scorso è avvenuta una piccola rivoluzione per la stampa quotidiana in Italia. Il Corsera ha cominciato a distribuire il primo free-press satellite di un quotidiano a pagamento. Infatti ogni sera dalle 5 in poi, in molte entrate della metropolitana si trova Corriere della Sera - Anteprima, un quartino con le ultime notizie aggiornate al pomeriggio. Un'anteprima appunto del giornale del giorno successivo, per poter informare tutte le persone abituate a leggere al mattino i classici quotidiani gratuiti. Bene una buona idea che odora comunque di muffa in un momento in cui la rete detta la scansione del tempo. Una risposta più dinamica arriva dall'Inghilterra con G24 (free-press digitale del Guardian), un giornale aggiornato ogni 15 minuti velocemente scaricabile in formato PDF pronto per essere stampato in ufficio prima di tornare a casa. Diviso in cinque versioni, ognuna dedicata ad un tema specifico (Mondo, Top Stories, Affari, Media e Sport). La gabbia dell'Anteprima è una riduzione perfetta del “Papà” che esce in edicola senza nessuna modifica particolare, nel caso di G24 invece l'impostazione è molto cruda, si tratta di una gabbia a due colonne con gli articoli a scorrere senza nessuna cura particolare. È vero che con un aggiornamento ogni quarto d'ora si può fare veramente poco, ma visto il bellissimo progetto del giornale normale speravo in qualcosa di più. Nell'ultimo numero di Eye pare ci sia un analisi più approfondita. Ma stì inglesi sono sempre un passo avanti?



L'invasore iberico

Ho trovato finalmente il sito di Cases i Associats, lo studio di Barcellona autore della grafica editoriale migliore che gira ultimamente in Italia. Sono loro infatti i progetti grafici più interessanti, a partire dal Corsera fino al nuovo Sole. Seguono da anni anche La Stampa di Torino che il 19 Novembre diventerà full-color con una veste grafica nuova. Lo studio con sedi a Barcellona, Buenos Aires e Miami ha firmato anche il progetto della free-press Epolis (meno interessante seppur superiore agli altri quotidiani free-press italiani). Dal 1990 dicono di aver disegnato più di 100 testate in Europa e Sud America, uno per tutti l'Indipendent inglese. Una nota particolare al progetto di infografica per il Corsera veramente ben fatto. Il Corriere infatti “aiuta” molto i lettori a fruire delle notizie, con box di introduzione ad argomenti complessi e con grafici velocissimi da “leggere”. Bravos ai cuginastri spagnoli!

Albo Steiner

Oggi alla “libreria" della Triennale-aziendale è stato presentato il nuovo libro su Albe Steiner curato dalla figlia Anna.
Sono arrivato tardi e sono riuscito a sentire solo qualche colpo di tosse della vedova Lica e la coda del discorso di Anna Steiner. Gli argomenti sono sempre gli stessi, ci si augura che lo spirito illuminato del padre possa guidare le nuove generazioni in una Milano e in un mondo che non è più quello vissuto dal mitico Albe. Ma devo dire che il libro, che forse andava presentato in un ambiente più intimo, ha un calore inaspettato. Non un libro di grafica, ma la biografia postuma fatta per immagini, che racconta l'intimità e la vita vissuta di un grande grafico. Una raccolta di immagini e ricordi. E il sipario si chiude. Grazie.