1865 gr.
Tanto pesa il primo numero di Velvet, il nuovo mensile femminile allegato di Repubblica. Come vuole la tradizione il progetto grafico è stato affidato al mitico Joel Berg (per il Gruppo ha già disegnato L'espresso e D). Berg in questo caso appare sul colophon come Creative director. Devo ammettere che la mia attesa era molto alta visto il lavoro fatto con D, progetto che ultimamente comincia a mostrare un pò il fianco. La delusione è arrivata subito, tutto il giornale è veramente vuoto e la grafica non aiuta. Sembra una versione giovanile e veloce di Vogue. Il formato è interessante (24,5 x 31,5), ma tutta la ricerca e il potere evocativo di D quì è completamente assente. La grafica dei titoli ricorda vecchi manifesti musicali americani, in cui ogni parola ha un carattere diverso e si gioca un contrasto tra grotesque e graziati abbinati a decori tipografici tipo frecce e manine, i colori sono semplici per non dire banali. Privo di dettagli interessanti neppure per i numeri pagina! La ricerca iconografica e i servizi fotografici non sono all'altezza della fama, specialmente vedendo la nuova campagna Benetton che ha fatto con il fotografo David Sims. Nessuna ricerca particolare neppure per la carta, che tanto ha fatto invece in D. Spero che questa delusione sia legata al troppo lavoro.
Caro Joel forse stai seguendo troppe cose!?
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