08 febbraio, 2008

UnBeliever












La famiglia Formenton è coraggiosa. Non conosco molto bene Il Saggiatore, ma il loro gruppo pubblica progetti editoriali “audaci” in un paesaggio come quello italiano. Dare voce per anni a Deaglio contro ogni logica di mercato, o aver promosso un progetto come ISBN mi ha sempre fatto credere che il nome migliore per l'editore fosse Il Sognatore. Grande rispetto. O almeno questo è quello che pensavo fino a due giorni fa.
Non ho infatti parole per descrivere il fastidio che ho provato quando ho trovato il nuovo Diario in edicola.
Sono mesi che non scrivo nulla in questo blog (chiedo scusa), ma questo è troppo.
Copiare in maniera così vile The Believer è sempicemente deprimente, peggio ancora se a a farlo è un editore così attento, che del mensile di Dave Eggers pubblica le traduzioni.
Non stò neppure a citare Charles Burns o la pessima qualità nella cura dei dettagli, sempre che font, gabbie, proporzioni o uso delle immagine siano dettagli.
Una tiepida imitazione in tutto, anche nei contenuti (vedi il pezzo sul russare di notte, o la doppia pubblicata in verticale) è poca cosa di fronte alla volgarità del colophon (dove The Believer non viene neppure citato) in cui il Sig. Maurizio Garofalo oltre a presentarsi come Art Director ha la faccia tosta di ripetere il suo nome sostenedo di essere l'auore del progetto grafico.
Vi direi di fare un salto in edicola e controllare con i vostri occhi lo scempio, ma vi ruberebbero sette (7!) euri per gustarvi lo spettacolo; vi invito quindi a cercare una copia di Believer che con soli 8 dollari (5 euri e mezzo) vi propone l'originale, come fà noter giustamente Antonio Dini. Allego una piccola galleria di orrori (pessima qualità, ma buona per risparmiare i sette euri).
Fine di un sogno poco saggio.














3 commenti:

Anonimo ha detto...

è lo "stesso progetto grafico" del believer, non hanno copiato: avevano preso accordi per usarlo(che poi giri voce che non l'abbiano pagato è un altro paio di maniche).

Unknown ha detto...

Caro Marco,
nonostante abbia appena finito gli studi, il fatto non mi sconvolge piú di tanto. Me ne sono andata da Milano, e mi sono trasferita a Berlino proprio per questo motivo. E piú sto qua, piú mi rendo conto di quanto l´Italia sia solo una copia patinata di tutto quello che c`é di bello al mondo, in termini di grafica, moda e design. E pensare che una volta non era cosí! Il nonnetto per strada ha proprio ragione!
Io sono sono una grafica, ho 22 anni e a stare in Italia mi si spezzava il cuore nel vedere quanto si copino o si riciclino stili giá visti!
Non c´é da sconvolgersi se poi si parla con un art director e questo ti dice che il grafico é un essere non pensante, che sia bravo solo ad eseguire!
Poi vedi campagne con una direzione fighissima macon fonts orrendi o di corpo minuscolo perché l`
art di turno era convinto di essere piú capace e piú creativo nel scegliersi il carattere piú adatto!

Unknown ha detto...

p.s. scusa lo sfogo!